venerdì 13 novembre 2009

IL PM : " CUCCHI PESTATO IN TRIBUNALE"



Indagati tre medici e tre agenti.
Nessuna accusa per i carabinieri. Le accuse per i poliziotti penitenziari:omicidio preterintenzionale.


ROMA - Il presunto pestaggio di Stefano Cucchi, il geometra di 31 anni morto il 22 ottobre scorso dopo l'arresto, sarebbe avvenuto nel sotterraneo del palazzo B della Città giudiziaria di Roma, dove si trovano le celle di sicurezza. A questa conclusione sono arrivati gli inquirenti che hanno emesso sei avvisi di garanzia nei confronti di tre agenti di polizia penitenziaria e di tre medici. Secondo quanto riferito in procura, Cucchi sarebbe stato scaraventato in terra e, dopo aver sbattuto violentemente il bacino procurandosi una frattura dell'osso sacro, sarebbe stato colpito a calci. Il tutto sarebbe avvenuto il 16 ottobre, all'indomani dell'arresto dell'uomo per possesso di droga, e prima dell'udienza di convalida del suo fermo. Gli agenti (Nicola Minichini, 40 anni, Corrado Santantonio, 50, e Antonio Dominici, 42) sono accusati di omicidio preterintenzionale.

LE ACCUSE - Con l'accusa di omicidio colposo sono anche indagati tre medici dell’ospedale Sandro Pertini. Il responsabile del reparto penitenziario e due sanitari devono rispondere di presunte omissioni e negligenze legate agli interventi eseguiti sul paziente, in particolare per quanto concerne la mancata alimentazione e la disidratazione. «Si tratta di un eccesso di garanzia - hanno spiegato a piazzale Clodio - così possono nominare un proprio consulente in vista della riesumazione della salma». «I carabinieri - aggiungono dalla procura - sono estranei alla vicenda».

TESTIMONE - Il principale testimone del presunto pestaggio, un detenuto africano che si trovava in una delle celle di sicurezza del tribunale di Roma, sarà chiamato a fornire la sua versione davanti ai magistrati sotto forma di incidente probatorio, l'istituto del codice di procedura penale che consente ad un atto istruttorio di assumere il valore di prova in un processo. Nei prossimi giorni i magistrati titolari degli accertamenti chiederanno formalmente al gip di procedere a tale forma di audizione.




13 novembre 2009

mercoledì 11 novembre 2009

JEAN CLAUDE BLANC : "DOPO LA SOSTA UNA JUVE MAI VISTA !!!"




Alex Del Piero è pronto a ritonare in campo dopo la sosta.






Il presidente bianconero: «Che cosa ha in più l'Inter? Ora 5 punti».


Uscirà negli stadi dopo la sosta, o qualche giorno più tardi, la Juve mai vista, quella, come diceva ieri Jean-Claude Blanc, «che Ciro ha in mente dall’estate». Se poi sarà pure la Juve dei sogni, lo dirà il prato. Di certo, s’annuncia almeno depurata dagli infortuni, perché lo stop di due settimane per gli impegni delle Nazionali riconsegnerà a Ferrara un po’ di gente: subito Del Piero, poi Sissoko, Marchisio e, poco dopo, Iaquinta. Tutti quanti, insieme, il tecnico non li ha mai potuti spedire in battaglia. Neppure in precampionato, quando Momo era ancora convalescente e altri cominciavano a rompersi; non in campionato, dove Alex s’è fatto la miseria di sei minuti, contro il Bologna, tra l’infortunio a metà agosto e quello muscolare di ottobre.

«Torna Del Piero - gioiva il presidente bianconero - ed è una grande notizia così come tornano altri giocatori importanti, Sissoko, Marchisio, Zebina. Con loro a disposizione, Ferrara avrà la possibilità di fare la squadra che ha in mente». E pazienza se, forse, il tecnico dovrà rimettere mano all’assetto appena progettato, quel 4-2-3-1 che sta iniziando a funzionare. «Non è detto che sarà per sempre il nostro modo di giocare», aveva spiegato la scorsa settimana. Il progetto originale era stato infatti disegnato sul 4-3-1-2, il telaio sperimentato fin dall’inizio e per tutta la prima parte del campionato. Ci si tornerà, perché da sempre Del Piero preferisce il mestiere di seconda punta e difficilmente potrebbe collocarsi nel terzetto di trequartisti. Questione di equilibri, in ogni caso. Precari, è il rischio, trovarli la scommessa.

Fin da luglio, perché Ciro ha sempre fatto capire di voler dare fiducia ai piedi buoni: e che quelli di Camoranesi, Diego e Alex siano i migliori, ci sono pochi dubbi. Così com’è grande l’attesa di vedere Sissoko accoppiato a Felipe Melo, perché troppo breve è stata la comparsa (e scomparsa) di Momo, tornato dall’operazione di sette mesi fa e subito ammaccatosi ai muscoli. Poter di nuovo arruolare quasi tutti, potrà ridare impatto alla panchina e ripristinare il turn-over che fin qui c’è stato in maniera limitata. Gente come Marchisio e Iaquinta è stata e sarà ancora fondamentale.

Con l’officina vuota, non servirà neppure andare sul mercato, spiega il presidente bianconero: «La squadra che abbiamo oggi, se ci sono tutti, è una squadra forte. Andiamo avanti così». Per riaprire il campionato: «Ma non c’era nulla da riaprire - ribatte Blanc - e noi continuiamo a lavorare». Anche se l’Inter pare avere qualcosina in più: «Adesso, cinque punti», sorride Blanc. Diventeranno meno, se la Juve mai vista sarà anche quella dei sogni estivi.

lunedì 9 novembre 2009

BERLINO, VENT'ANNI DOPO LA CADUTA DEL "MURO".



















Venti anni fa cadeva il Muro di Berlino. 
Lo storico evento verrà ricordato oggi con una cerimonia, trasmessa in diretta tv, nella quale verranno fatte cadere mille tessere di un enorme domino posto su 1,5 km davanti alla Porta di Brandeburgo, fra il Bundestag e la Potsdamer Platz, propria là dove una volta si ergeva il Muro di cemento che ha diviso per 28 anni l’attuale capitale tedesca. 
Alle celebrazioni parteciperanno decine di capi di Stato e di governo da tutto il mondo. 
Il ricordo sarà anche per le 150 vittime del muro: tutte persone che nei 28 anni in cui il muro divise in due la città, figlio della guerra fredda, cercarono la fuga verso ovest. 
Uccise dai mitra dei Vopos, le guardie di confine. 
E per le decine di dissidenti finiti in carcere o “scomparsi”.

Una nuova barriera si snoda in questi giorni a Berlino su un percorso di 1,5 km davanti alla Porta di Brandeburgo, fra il Bundestag e la Potsdamer Platz, là dove una volta si ergeva il Muro di cemento che ha diviso per 28anni l’attuale capitale della Germania. 

Ieri per tutto il giorno una folla festosa si è aggirata intorno alla barriera, scattando foto ricordo o bevendo un vino caldo per combattere il freddo. 
Il nuovo muro è fatto da 1000 tessere da domino alte 2,5 metri, larghe 1 metro e profonde 40 cm per un peso totale di 20 kg ciascuna, quasi tutte colorate e piene di disegni con temi che ricordano l’apertura del muro avvenuta il 9 novembre 1989. 
Alla loro realizzazione hanno partecipato 240 scuole tedesche con circa 500 classi, oltre a 210 associazioni e privati, più 220 iniziative internazionali.

L’idea ha avuto il patrocinio di un centinaio di personalità internazionali, tra cui Nelson Mandela, Michael Gorbaciov, Muhammad Yunus o Lech Walesa. 

Con la spettacolare caduta delle mille tessere che questa sera sarà trasmessa in diretta dalla tv, gli organizzatori vogliono ricordare il crollo del vero muro che 20 anni fa diede l’avvio alla riunificazione della Germania, la fine della guerra fredda e la chiusura di una ferita che divideva l’Europa e il mondo intero. 
Senza dimenticare l’implosione e la scomparsa dell’Unione Sovietica e l’inizio di una nuova epoca. 
Oggi, davanti alla Porta di Brandeburgo tornata a splendere nel suo pieno fulgore e nuovamente circondata da edifici di ogni genere, della tensione nervosa e anche della gioia della folla in quella notte di 20 anni fa è rimasto solo un vago ricordo.



Davanti alla nuova ambasciata degli Stati Uniti, tra le casette in legno che vendono wurstel, birra o vino caldo, c’era una folla variopinta, di tutte le età, occupata a riconoscere motivi disegnati sulle tessere o a ritrovare quelle disegnate da persone conosciute. 

Tutto intorno le transenne su ambedue le parti del muro di tessere hanno tenuto a distanza i curiosi,mentre le telecamere sistemate a tutte le altezze, una anche su un filo per seguire dall’alto la spettacolare caduta, venivano provate per vedere se funzionavano. 
La caduta delle tessere è il momento culminante della festa per i 20 anni dalla rivoluzione pacifica e dalla apertura del muro.

Per questo Berlino ha invitato i capi di Stato e di governo del 27 paesi membri dell’Unione Europea (per l’Italia é 
atteso il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi) ma anche il presidente russo Dmitri Medvedev, e altri. 
L’avvenimento centrale della commemorazione 2009 per i 20 anni dall’apertura del muro sarà quando la cancelliere tedesca Angela Merkel (cresciuta lei stessa nella ex Germania comunista) attraverserà l’ex passaggio di frontiera della Bornholmer Strasse, il primo apertonella fatidica notte, insieme con l’ex presidente sovietico Michael Gorbaciov e l’ex polacco Lech Walesa. 
I grandi assenti saranno l’ex cancelliere e padre della riunificazione Helmut Kohl (ancora alle prese con problemi di salute dopo una rovinosa caduta a febbraio 2008) e il presidente americano Barack Obama. 
Le Trabant, auto simbolo della Ddr, oggi pezzi da museo e da murales .


 “Il giorno più felice della storia recente della Germania” 

la cancelliera tedesca Angela Merkel ha descritto così, nel suo videomessaggio internet settimanale, il 9 novembre 1989, il giorno della caduta del Muro. 
Già da venerdì scorso la capitale è invasa da migliaia di visitatori e oltre 100.000 persone sono attese. 
“Questo giorno ha cambiato la vita di molta gente - ha proseguito la Merkel nel suo messaggio -, inclusa la mia vita”. 
Per la cancelliera, si è trattato di un “giorno incredibile”, che sarà “molto commovente per molta gente in Germania”, ha commentato. 
La riunificazione tedesca e l’Unione europea sono sempre state, e lo saranno sempre, due facce della stessa medaglia. 
“Noi tedeschi - ha proseguito -, non dimenticheremo i nostri vicini e i nostri alleati, che hanno reso possibile la strada verso la riunificazione”. 
Per questo, la Merkel ha invitato domani nella capitale decine di capi di Stato e di governo di tutto il mondo e il governo tedesco ci tiene affinché tutti i governi dell’Ue siano rappresentati. Ieri è arrivata nella capitale Hillary Clinton e la Merkel ha ricevuto l’ex leader sovietico Mikhail Gorbaciov: con lui, e con l’ex presidente della Polonia Lech Walesa, farà una passeggiata simbolica domani pomeriggio sul ponte Boesebruecke, ex passaggio di confine della Bornholmer Strasse, che veniva utilizzato per l’ingresso dei cittadini della Repubblica federale a Berlino Est. 
Meno di un anno dopo la caduta del Muro, il 3 ottobre 1990, la Germania festeggiò la riunificazione ufficiale del Paese. 
Da allora, i vari governi non hanno mai interrotto il processo che ancora oggi punta a cancellare le differenze tra le regioni orientali e occidentali del Paese.

giovedì 5 novembre 2009

LA RUSSA : "POSSONO MORIRE, IL CROCEFISSO RESTA !!!".


Dopo la sentenza della corte di giustizia europea per i diritti umani di Strasburgo, che affermava che i crocifissi non dovrebbero essere presenti nelle aule di scuola italiane, le reazioni, anche dure, non si sono certo fatte attendere.

Sia i rappresentanti del governo sia molti esponenti dell'opposizione si sono dichiarati in disaccordo con quanto sentenziato a Strasburgo, ma la reazione senza dubbio più dura è arrivata ieri pomeriggio alla trasmissione La Vita in Diretta, condotta da Lamberto Sposini.

Ospite dell'ex vicedirettore del Tg5 era infatti il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che ha difeso a spada tratta la presenza del crocifisso nelle aule.

Prima ha attaccato Sposini e la stessa Rai, criticando duramente la discussione sull'argomento avvenuta durante la stessa trasmissione; "Ho sentito addirittura dire che il crocifisso è fascista, questa Rai è una vergogna", ha detto il ministro, ospite per parlare della festa delle Forze Armate.

Dopo cinque minuti di strenua difesa delle tradizioni, La Russa ha sbottato: "Sono incazzato, e comunque non lo toglieremo il crocifisso, possono morire, ma il crocifisso resterà in tutte le aule della scuola.

Possono morire! Possono morire, loro e quei finti organismi internazionali, che non contano nulla".

domenica 1 novembre 2009

IL MISTERO DELL'UOMO DEI SOGNI !!!



















Migliaia di persone lo sognano, ma nessuno sa chi sia. Su Internet si moltiplicano le teorie sulla sua identità. E il mondo gli dà la "caccia".

Buonanotte, sogni d'oro. 
Nel mondo, tutte le sere, queste dolci parole risuonano nelle orecchie di milioni di persone. Ma le immagini che accompagnano il sonno sono le più differenti: viaggi, film, amori, sparatorie. Ognuno di noi, al risveglio, ha una storia diversa da raccontare. 
Spesso, però, il protagonista di questa "favola" è sempre lo stesso. 
Infatti, da tre anni a questa parte almeno duemila persone hanno sognato lo stesso uomo, senza sapere chi sia. Lineamenti morbidi, capelli corti, labbra sottili e sopracciglia folte e vicine: eccolo l'"uomo dei sogni". Nessuno sa come si chiami o da dove venga, ma tutti continuano a vederlo.

Nel 2006, scrive il quotidiano "Bild", una donna di New York ha raccontato al suo psichiatra di aver fatto uno strano sogno, con uno strano uomo. 

E fatto ancora più strano, l'uomo del sogno, tornava tutte le notti per darle consigli sulla sua vita. Così ha deciso di mettere nero su bianco il viso che insisteva a "perseguitarla". Il disegno, rimasto sulla scrivania del dottore, ha subito catturato l'attenzione di altri pazienti, che hanno rivelato di aver sognato anche loro quell'uomo.
Lo specialista, quindi, ha inviato l’immagine ad alcuni colleghi e ha scoperto che la faccia dello sconosciuto ha infestato il sonno di migliaia di persone sparse per il mondo.

Il web non ha tardato ad accorgersi della stranezza e si è subito scatenato per risolvere il mistero. Chi è quell'uomo? E perchè entra nei sogni di migliaia di persone? Così è nato un sito dedicato a questo personaggio. 

Su http://thisman.org tutti si interrogano e provano a dare delle spiegazioni, alcune davvero bizzarre.

Secondo qualcuno il volto dello sconosciuto farebbe parte di una specie di subconscio collettivo dove sono racchiuse tutte le esperienze, triste e felici, degli esseri umani. Altri, invece, ritengono che l’uomo sia l’incarnazione dei sogni. 

Questa affascinante ipotesi, è sicuramente la meno credibile dal punto di vista scientitifco, ma è la preferita degli inguaribili sognatori. 
C'è anche chi crede che sia un essere umano capace di intruffolarsi nella mente degli altri e in qualche modo manipolarla. Dall'ufologia alla religione, le teorie non sembrano fare chiarezza. Gli scettici, comunque, ritengono possa essere un fenomeno casuale, una bufala o un semplice fenomeno di condizionamento. 
Chi sostiene di aver sognato l'uomo lo ha fatto nei modi più diversi: alcuni l'hanno immaginato vestito da Babbo Natale, altri l'hanno identificato come figura paterna e altri ancora come amante. 
Da Los Angeles a Roma, tutti cercano l'"uomo dei sogni" perchè secondo Freud "tutto il materiale che costituisce il contenuto di un sogno è in qualche modo derivato dall'esperienza, cioè è stato riprodotto o ricordato nel sonno: questo almeno può essere considerato un fatto indiscusso". 
La caccia è aperta. Sogni d'oro e buona ricerca.