giovedì 21 dicembre 2017

SOLSTIZIO D'INVERNO: il giorno più corto.


Oggi parte l'INVERNO ASTRONOMICO.
A sancirne l'inizio è proprio il Solstizio d'Inverno, ossia il momento in cui il Sole, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, raggiunge il punto di declinazione minima o massima.
L'orbita della terra giace su un piano immaginario, dove si trova anche il Sole, che prende il nome di piano dell'eclittica. 
L'eclittica è il cammino apparente che il Sole traccia nel cielo durante l'anno, è quindi l'angolo al centro sotteso da un arco di meridiano celeste compreso fra l'equatore celeste e il parallelo passante per l'oggetto, analogo alla latitudine terrestre.

Non cade sempre il 21 Dicembre.
Nel nostro emisfero, quello boreale, la declinazione raggiunge il valore massimo positivo in corrisponda del solstizio d'estate, mentre raggiunge il massimo negativo nel solstizio d'inverno.
Tuttavia l'orario preciso in cui tale fenomeni si verifica ritarda di anno in anno di circa 6 ore, per poi ritornare in dietro negli anni bisestile, ed è per questo che il Solstizio d'inverno può cadere tra il 21 ed il 22 Dicembre.
Quest'anno si verificherà il 21 dicembre alle ore 17:28 italiane.

E' il giorno più corto dell'anno.
Contrariamente a quanto si pensi non è Santa Lucia (il 13) il giorno più corto dell'anno.
In realtà in prossimità del 13 dicembre si verifica il periodo in cui il Sole tramonta prima: per le prime due settimane di dicembre l'orario del tramonto si mantiene quasi costante, tra le 16.41 e le 16.42.

Data importante per molti popoli.

Non dimentichiamo, inoltre, che quell'avvenimento iniziò ad essere celebrato dai nostri antenati, ad esempio presso le costruzioni megalitiche di Stonehenge, in Gran Bretagna, di Newgrange, Knowth e Dowth, in Irlanda o attorno alle incisioni rupestri di Bohuslan, in Iran, e della Val Camonica, in Italia, già in epoca preistorica e protostorica.
Esso, inoltre, ispirò il "frammento 66" dell'opera di Eraclito di Efeso (560/480 a.C) e fu allegoricamente cantato da Omero (Odissea 133, 137) e da Virgilio (VI° libro dell'Eneide).
Quello stesso fenomeno, fu invariabilmente atteso e magnificato dall'insieme delle popolazioni indoeuropee: i Gallo-Celti lo denominarono "Alban Arthuan" ("rinascita del dio Sole"); i Germani, "Yulè" (la "ruota dell'anno"); gli Scandinavi "Jul" ("ruota solare"); i Finnici "July" ("tempesta di neve"); i Lapponi "Juvla"; i Russi "Karatciun" (il "giorno più corto").

Per molti il Solstizio d'Inverno è il passaggio dalle Tenebre alla Luce, è da questo giorno che il sole resta progressivamente sempre più a lungo nel cielo allungando così le nostre giornate.
Questa è una festa di luce, dai profondi messaggi iniziatici ed esoterici legati al risveglio interiore.

Secondo la tradizione le porte Sostiziali sono controllate dai due Giovanni; il Battista al solstizio estivo e l'Evangelista a quello invernale.
Il solstizio stesso è chiamato "la porta", un tempo custodita dal guardiano Giano Bifronte (con l'avvento del cristianesimo il romano Giano dai due volti ha ceduto il posto ai due Giovanni) che sono il simbolo di una contemporanea esistenza di due dimensioni, che durante i solstizi si congiungono e le porte sono aperte ed è permesso il varco.
Nelle tradizioni germanica  e celtica precristiana, Yule era la festa del solstizio d'inverno.
L'etimologia della parola "Yule" (Jól) non è chiara.
È diffusa (ma probabilmente errata) l'idea che derivi dal norreno Hjól ("ruota"), con riferimento al fatto che, nel solstizio d'inverno, la "ruota dell'anno si trova al suo estremo inferiore e inizia a risalire".
I linguisti suggeriscono invece che Jól sia stata ereditata dalle lingue germaniche da un substrato linguistico pre-indoeuropeo.
Nei linguaggi scandinavi, il termine Jul ha entrambi i significati di Yule e di Natale, e viene talvolta usato anche per indicare altre festività di dicembre. Il termine si è diffuso anche nelle lingue finniche (e indica il Natale), sebbene tali lingue non siano di ceppo germanico.

Un simbolo solstiziale è il Vischio, pianta sacra per i DRUIDI, che veniva recisa dall'albero su cui nasceva seguendo di una solenne cerimonia.
La raccolta del vischio avveniva specialmente in due momenti particolari dell'anno: a Samhain e nel Giorno di San Giovanni.
Il Vischio era considerato la panacea per tutti i mali.
Essa e' una pianta parassita che affonda le sue radici nell'altrui forza, non tocca terra e veniva considerata una emanazione divina.
Gli antichi la chiamavano anche "scopa del fulmine", pensavano che nascesse quando a folgore colpiva un albero.
Per rispetto a questa sua natura divina i DRUIDI lo tagliavano usando rispettosamente un falcetto d'oro.
E' ben augurale per l'anno che viene, averne un ramoscello nelle case.

 Ecco la tabella con tutte le date dei solstizi e degli equinozi, che per comodità riportiamo in parte anche qui.
Date e orari sono forniti in UTC (tempo universale).
In Italia quindi occorre aggiungere 1 ora. 2 ore se c'è l'ora legale:

AnnoSolstizio di GiugnoSolstizio di DicembreEquinozio di MarzoEquinozio di Settembre
201521 giugno 16:3822 dicembre 04:4820 marzo 22:4523 settembre 8:21
201620 giugno 22:3421 dicembre 10:4420 marzo 4:3022 settembre 14:21
201721 giugno 04:2421 dicembre 16:2820 marzo 10:2922 settembre 20:02
201821 giugno 10:0721 dicembre 22:2320 marzo 16:1523 settembre 1:54
201921 giugno 15:5422 dicembre 04:1920 marzo 21:5823 settembre 7:50
202020 giugno 21:4421 dicembre 10:0220 marzo 03:5022 settembre 13:31
202121 giugno 03:3221 dicembre 15:5920 marzo 09:3722 settembre 19:21
202221 giugno 09:1421 dicembre 21:4820 marzo 15:3323 settembre 01:04
202321 giugno 14:5822 dicembre 03:2720 marzo 21:2423 settembre 06:50
202420 giugno 20:5121 dicembre 09:2120 marzo 03:0622 settembre 12:44
202521 giugno 02:4221 dicembre 15:0320 marzo 09:0122 settembre 18:19