venerdì 1 maggio 2009

CITTA' DI CASTELLO. Storia di un Paese.



Città di Castello rappresenta il centro più abitato e importante dell'Alta Valle del Tevere, fondata sulla riva sinistra del suddetto fiume presumibilmente agli inizi del I millennio a.C. dagli Umbri che la denominarono Tiferno.

Intorno al III secolo a .C., dopo essere stata assoggettata dai Romani, prese il nome di Tifernum Tiberinum; due secoli più avanti divenne municipio romano, abbellito con edifici pubblici e templi da Gaio Plinio Cecilio Secondo, ovvero Plinio il Giovane.

La diffusione del Cristianesimo è legata alla figura di San Crescenziano, vissuto tra il III e il IV secolo e martirizzato sotto Diocleziano, lo stesso che incluse la città nella provincia Tuscia et Umbria sotto la diretta amministrazione romana.
Divenne sede vescovile tra la fine del IV e gli inizi del V secolo.

Dopo essere stata saccheggiata e distrutta per opera del goto Totila durante la guerra gotico-bizantina (535-553), la cittadina venne ricostruita dal Vescovo Florido verso il VII secolo assumendo prima il nome di Castrum Felicitatis e poi, a partire dal X secolo, quello di Civitas Castelli, dal quale derivò l'attuale Città di Castello.

La città venne organizzata in comune a partire dal 1100; durante l'epoca del libero Comune, essa venne divisa equamente in quattro rioni, ciascuno dei quali correlato alle quattro porte principali: Porta San Florido, Porta San Giacomo, Porta Santa Maria e Porta Sant'Egidio.
Ad oggi, invece, essi sono tre: Prato, il più antico, Mattonata, che include il Rione di Santa Maria, e San Giacomo.

Città di Castello passò in periodi successivi sotto il controllo di Perugia, degli imperatori e dei Papi; il papa Martino V decise di affidare la città al condottiero Braccio Fortebraccio da Montone; terminata la signoria dei Fortebracci, ebbero inizio battaglie tra potenti famiglie volte alla conquista del potere.
Tra i Fucci, i Tartarici e i Vitelli, solo questi ultimi ebbero la meglio e Città di Castello divenne signoria della famiglia Vitelli, sotto i quali la città ebbe un notevole sviluppo artistico e urbanistico (essa fu arricchita di eleganti palazzi, Chiese e monumenti; Raffaello, i Della Robbia, Luca Signorelli e molti altri artisti lavorarono per la città).

Durante il convegno di Senigallia del 1502, Vitellozzo Vitelli fu ucciso da Cesare Borgia, soprannominato Il Valentino, che si proclamò Duca della città; in seguito quest'ultima passò sotto la giurisdizione dello Stato della Chiesa fino alla fine del XVIII secolo.
Fu allora, infatti, che le truppe cisalpine entrarono in città, proclamando la Repubblica; ma l'anno successivo, più precisamente il 18 giugno 1799, essa venne occupata dagli Austriaci: il potere pontificio fu ristabilito e l'ordine fu riportato in città.

All'inizio dell'800 Città di Castello fu annessa all'Impero Napoleonico (1809-1814), mentre nel 1849 aderì alla Repubblica Romana; l'11 Settembre 1860, all'arrivo del generale Fanti a capo delle truppe piemontesi, entrò a far parte del Regno di Italia.

Nel corso del secondo conflitto mondiale, Città di Castello fu pesantemente colpita dai bombardamenti anglo-americani (ponti, fabbricati civili e industriali, acquedotti furono distrutti), ma scrisse anche una delle pagine più eroiche della Resistenza grazie al tenente Venanzio Gabbiotti, poi insignito della medaglia d'oro al valor militare, che, sollecito verso gli ideali di libertà, finì con l'essere assassinato dai Fascisti e dai Nazisti.

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