domenica 2 agosto 2009

STRAGE DI BOLOGNA: LA VICENDA GIUDIZIARIA.



BOLOGNA - Per la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti e 200 feriti) dal 1995, con sentenza della Cassazione, è diventata definitiva la condanna all'argastolo del secondo processo di appello per Francesca Mambro e Valerio 'Giusva' Fioravanti, ritenuti gli esecutori materiali del delitto.

Condannati a 10 anni per depistaggio Licio Gelli e Francesco Pazienza, a otto anni e cinque mesi Pietro Musumeci, a sette anni e un mese Giuseppe Belmonte, gli ultimi due ufficiali del Sismi. Infine condanna per banda armata a Mambro, Fioravanti e altri due due neofascisti, Gilberto Cavallini e Egidio Giuliani.

Nel 2007 è arrivata la conferma della condanna a 30 anni per Francesco Ciavardini, altro militante di estrema destra processato a parte perché nel 1980 aveva appena 17 anni.

Mambro e Fioravanti, che hanno ammesso altri reati loro imputati e per i quali hanno avuto altre pesanti sentenze, hanno sempre negato di aver messo la bomba alla stazione di Bologna. Ora usufruiscono del regime di semilibertà. Dal 2005 è stata aperta dalla Procura di Bologna una inchiesta bis nata dalle emergenze della Commissione Mitrokhin. Riguarda la presenza in città, la notte tra l'1 e il 2 agosto, del terrorista tedesco Tomas Kram, legato al gruppo dello 'Sciacallo' Carlos.

Quest'ultimo, sentito in Francia, dove è detenuto dal pm Enrico Ceri, ha fatto scagionato Kram dicendo che la strage "é roba della Cia". Il predecessore di Cieri nell'inchiesta, Paolo Giovagnoli, aveva sentito anche Francesco Cossiga, in particolare sull'intervista data al 'Corriere della Sera' in cui parlava della matrice palestinese della strage di Bologna. Attuata - secondo il presidente emerito - con esplosivo che non doveva essere utilizzato in Italia, trasportato e scoppiato casualmente e involontariamente in stazione.


fonte: ANSA.IT

Nessun commento:

Posta un commento