venerdì 8 febbraio 2013

CALABRIA...DOVE NASCE L'ITALIA.

Il 95% degli studenti italiani non conosce l’origine del nome Italia.

 Analoga disinformazione si riscontra nel 98% degli adulti.

 I libri di storia ricalcano un canovaccio troppo semplice, e stereotipato: un sistema di informazione nel quale il Sud Italia non è considerato (se non per il periodo magnogreco).

 Il nome deriva dal vocabolo "Italói", termine con il quale i greci designavano i Vituli (o Viteli), una popolazione che abitava nella punta estrema della nostra penisola, nei pressi dell’odierna Catanzaro, i quali adoravano il simulacro di un vitello (vitulus, in latino).

 Il nome significa cioè “abitanti della terra dei vitelli”.

 Fino all’inizio del V secolo avanti Cristo, con Italia si indicò solo la Calabria, in un secondo tempo il nome fu esteso a tutta la parte meridionale del Paese.
 Nel secolo III, dopo le vittorie riportate dai romani contro i Sanniti e contro Pirro, si estese fino al Magra e al Rubicone.
 Nel 49 avanti Cristo, quando anche alla Gallia Cisalpina furono concessi i diritti di cittadinanza romana, anche le regioni settentrionali della penisola presero il nome di Italia.
 Tali confini vennero ulteriormente dilatati con la riforma amministrativa di Augusto (27 dopo Cristo) che li portò a ovest al fiume Varo (presso Nizza) e a est al fiume Arsa, in Istria.

La Calabria, per la sua posizione geografica nel centro del Mediterraneo, aveva già dall'origine il destino segnato come terra di transito e di incontro.
 Molte popolazioni vi giunsero da parti diverse e progressivamente si scontrarono, si sovrapposero, si fusero: Siculi e Tirreni, Coni e Itali, Morgeti e Pelasgi, Enotri e Bruzi.

Aristotele e Antioco ci narrano che un re leggendario, Italo, avrebbe conquistato la regione e creato insediamenti stabili.
 Secondo alcuni Italo era re degli Itali, popolo proveniente probabilmente dall'Anatolia, ma secondo altri degli Enotri.
 Inoltre, per altri ancora, il nome Italo deriverebbe da quel vitulus (vitello) che richiama l'incisione rupestre di Papasidero.
 E da qui vitulia (terra dei vitelli), per approdare infine al nome di Italia, che poi è diventato quello dell'intera nazione.
 Da qui il mito della Calabria come "regione-madre dell'Italia".

Ovviamente non tutti sono d'accordo ed Ellanico di Mitilene, seguito da Timeo e da Varrone, contrappone un'altra leggenda: quella di Ercole che avrebbe condotto i vitelli rubati a Gerione nella vicina Sicilia, denominata quindi a sua volta Vitulia.

 Ma anche se i tempi sono remoti e incertissimi, più che le fonti predomina il mito.

Nell'antichità, i territori dell'odierna Calabria vennero diversamente indicati:
 - Ausonia, per le proprie ricchezze;
 - Esperia, perché per i Greci in direzione dell'Occidente;
 - Enotria, terra del vino o da Enotrio re di Arcadia;
 - Italia, dal re Italo o terra dei vitelli;
 - Magna Greci
a, perché diventò splendente più della madre patria;
 - Bruzia, perché vi viveva il popolo dei Bruzi
 e infine, sotto i Bizantini nel VI secolo d.C., Calabria, etimologicamente "terra d'ogni bene", che fino ad allora aveva indicato il Salento, la penisola che oggi si stende tra Brindisi ed Otranto.


fonte: calabria mia